ACSE on LINE 3/5 2010

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giovedì 7 gennaio 2010

CITTA' D'AFRICA GRANDI DIFFICOLTA' IN ARRIVO

AFRICA - A 50 anni dall’“Anno dell’Africa” il continente è sempre più inurbato
Roma (Agenzia Fides) - Nel 1960, “l’anno dell’Africa”, quando la maggior parte degli Stati africani divennero indipendenti, vi era solo una città dell’Africa sub-sahariana (Johannesburg, in Sudafrica), con una popolazione di più di 1 milione di abitanti. Nel 2010 si stima che almeno 33 città africane avranno una popolazione di più di 1 milione di abitanti.Questo sviluppo avrà drammatici conseguenze soprattutto perché secondo i dati di UN-Habitat, agenzia dell’ONU con sede a Nairobi, in Kenya, che si occupa degli insediamenti urbani, attualmente i due terzi della popolazione africana urbana vive in slum o comunque in insediamenti “informali” senza acqua corrente, fognature, sistemi di trasporto e sanitari adeguati. UN-Habitat prevede che entro il 2030 la popolazione africana vivrà in gran parte in insediamenti urbani e non più in campagna. Occorre dunque offrire una seria prospettiva di vita ai giovani degli slum, che sono sradicati dalla cultura tradizionale africana e che rischiano di cadere nella tentazione della criminalità o addirittura del terrorismo.Il rapido e disordinato inurbamento sta creando seri rischi ambientali con pesanti conseguenze sulla salute degli abitanti dei quartieri più svantaggiati. Tra i fattori di rischio vi sono l’acqua contaminata, la mancanza di strutture sanitarie, l’aria inquinata e la proliferazione di insetti portatori di malattie. Questi problemi sono aggravati dall’utilizzo di prodotti chimici nel settore agricolo e industriale. Di conseguenze oltre alla malattie che tradizionalmente colpiscono le popolazioni africane (tubercolosi, Aids, malaria, ecc…) si stanno diffondendo malattie tipiche dei Paesi industrializzati come il cancro, le malattie cardiovascolari e l’asma provocato dall’inquinamento. Dal punto di vista dello sviluppo urbanistico, occorre ricordare che un gran numero di città africane erano state sviluppate ai tempi coloniali come centri amministrativi e di scambi commerciali e non come moderni centri industriali e terziari concepiti per accogliere una vasta popolazione. Di conseguenza diverse città africane hanno una struttura imperniata su un centro dove sono collocati i quartieri per le persone abbienti e le attività commerciali e di governo, circondato da insediamenti irregolari (chiamati a seconda dei Paesi, “slums”, “shanty towns”, “bidonvilles”, “townships”, ecc…): è una sfida per la Chiesa e la missione in Africa, dove esistono da tempo esempi di testimonianza missionaria negli slum più poveri del pianeta, come quelli di Nairobi. (L.M.) (Agenzia Fides 5/01/2010)
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AFRICA - L’urbanizzazione in Africa - Scheda
Roma (Agenzia Fides) - Nel 1950 solo il 14,5% della popolazione dell’Africa sub-sahariana viveva in città. Nel 1980 questa percentuale è aumentata al 28% e nel 1990 al 34%, si prevede che nel 2020 il 50% della popolazione dell’Africa sub-sahariana sarà urbanizzata, nel 2025 sarà il 60%. Nel 1960 Johannesburg era la sola città dell’Africa sub-sahariana con una popolazione di oltre un milione di abitanti, nel 1970 erano 4 le città con più di un milione di abitanti: Città del Capo, Johannesburg (entrambe in Sudafrica), Kinshasa (nell’allora Zaire, l’attuale Repubblica Democratica del Congo) e Lagos (Nigeria). Alla fine degli anni ’80 alla lista si sono aggiunte Abidjan (Costa d’Avorio, Accra (Ghana), Addis Ababa (Etiopia), Dakar (Senegal), Dar es Salama (Tanzania), Durban (Sudafrica), East Rand (Sudafrica, fa parte della vasta area metropolitana di Johannesburg), Harare (Zimbabwe), Ibadan (Nigeria), Khartoum (Sudan), Luanda (Angola) e Nairobi (Kenya). Nel 2010 si stima che almeno 33 città africane avranno una popolazione di oltre 1 milione di abitanti. Nel 2015 Lagos avrà 23 milioni di abitanti, diventando la terza megalopoli del mondo, dopo Tokyo e Mumbai. La capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa, che nel 1940 aveva una popolazione di 50mila abitanti, è diventata oggi la 23esima città più popolosa del mondo con 10 milioni di abitanti. Anche i centri urbani minori sono in rapida espansione. In Kenya, ad esempio, nel 1962 vi erano 34 centri urbani, nel 1999 sono diventati 177. In Malawi la percentuale della popolazione urbana è cresciuta dal 5% del 1960 al 13% del 1995. I tre quarti della popolazione urbana risiede nelle città principali di Blantyre, Lilongwe, Mzuzu e Zomba. Il tasso di crescita della popolazione urbana è del 5,6% all’anno. (L.M.) (Agenzia Fides 5/01/2010)

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