ACSE on LINE 3/5 2010

ACSE on LINE 3/5  2010
scuola

lunedì 18 gennaio 2010

ACSE ON LINE DI GENNAIO 2010

ACSE

Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi) anno 3 nº 1

Direttore: P.Claudio Crimi , missionario comboniano - Via S. Pancrazio 17b - 00152 Roma GENNAIO 2010

Sede dell’ACSE Via del Buon Consiglio 19 – 00184 ROMA tel. +39.06.6791669

Collaboratori alla redazione: Francisco Morales; Grazia Gasparri; Filippo Marino; Flavien del Burundi; Enrica Inghilleri Italia; Enza Giuffrè..

Editoriale Gennaio 2010 di “ACSE on LINE”

Il tragico terremoto di Haiti ha messo in evidenza la fragilità umana e, speriamo, abbia fatto capire ai “capi di stato” di tutto il mondo che l’unica via che apre alla vita e al futuro è la collaborazione e l’unità del genere umano che, dovunque si trovi, possiede gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Questo terremoto ha permesso che gli strumenti di guerra si trasformassero in strumenti di pace. Tutti i mezzi navali terrestri ed aerei si sono coalizzati per far arrivare il più presto possibile , su quest’isola martoriata , gli aiuti provenienti da ogni parte del globo.

QUESTA è LA GLOBALIZZAZIONE CHE NOI VOGLIAMO ! QUESTA E’ LA PREMESSA A UNA VERA APERTURA ALLA PACE DEI POPOLI.!!!!!

Siamo ancora lontani dalla meta: un mondo unito, un genere umano nella diversita dei popoli, nell’ unità di intenti per permettere ad ogni uomo di poter nascere e crescere, cosciente del proprio e dell’altrui valore, nel rispetto dei propri ed altrui diritti, uniti nello sviluppo del bene e della giustizia , veramente uguale per tutti. Tuttavia si comincia a vedere lontano, in mezzo a tutte le difficoltà esistenti che i popoli camminano verso un’ unica meta. QUESTO FUTURO E’ POSSIBILE !

METTIAMOCI AL LAVORO, CON L’AIUTO DI DIO !!

(P.Claudio – Missionario Comboniano)

INFO dell’ACSE:

Sabato 16 gennaio alla S. Messa del Sabato pomeriggio , nella nostra sede, i giovani dell’dell’ACSE, si sono incontrati con il gruppo GIM di Roma, venuti in visita. C’erano presenti circa 40 giovani provenienti da 10 paesi differenti: Congo, Camerun, Maurizius, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Togo, Mexico, Equador, Peru ed Italia Dall’incontro è nata l’idea che potremmo in futuro lavorare insieme su molti punti in Comune tra i giovani del GAM( Gruppo ACSE Multiculturale), con i Giovani del GIM (Giovani e impegno Missionario) dei Missionari Comboniani.

Punti in comune: a) i due gruppi sono ispirati a Gesu Cristo e a Daniele Comboni.

b) i due gruppi sono interessati al servizio degli altri , in particolare dei più poveri e abbandonati, tra questi ovviamente gli immigrati : Gesù ha detto: “ ero straniero e mi avete accolto”

Ben Felici di queste nuove prospettive invitiamo anche gli altri giovani e i volontari dell’ACSE che volessero e potessero venire a comparire alle nostre Celebrazioni Eucaristiche del Sabato pomeriggio.

2° Domenica 17 gennaio : Il gruppo dall’ACSE si è recato in Piazza San Pietro per pregare l’ANGELUS con il Papa e le migliaia di cristiani che erano venuti a ricordare il 96° anniversario della “Giornata Mondiale per Gli Immigranti , Rifugiati e Profughi”.

Il Santo Padre ha ribadito che dietro ogni immigrato c’è un uomo la cui dignità non può essere violata. Tutti d’altronde devono essere riconosciuti e rispettati nei loro diritti e devono compiere i loro doveri. Finalmente il Papa ha sottolineato in particolare la cura che la società si deve prendere deigli immigrati BAMBINI per i quali non sarà mai sufficiente l’attenzione e la cura perché sono i più deboli e, spesso , abbandonati.

"Nell’odierna Domenica 17 gennaio si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. La presenza della Chiesa a fianco di queste persone è stata costante nel tempo, raggiungendo traguardi singolari agli inizi del secolo scorso: basti pensare alle figure del beato vescovo Giovanni Battista Scalabrini e di santa Francesca Cabrini. “Nel Messaggio inviato per l’occasione ho richiamato l’attenzione sui migranti e i rifugiati minorenni": lo ha detto Benedetto XVI oggi prima della preghiera mariana dell'Angelus, recitata con i fedeli presenti in piazza San Pietro. "Gesù Cristo, che da neonato visse la drammatica esperienza del rifugiato a causa delle minacce di Erode ha continuato il papa - ai suoi discepoli insegna ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore. Anche il bambino, infatti, qualunque sia la nazionalità e il colore della pelle, è da considerare prima di tutto e sempre come persona, immagine di Dio, da promuovere e tutelare contro ogni emarginazione e sfruttamento. In particolare, occorre porre ogni cura perché i minori che si trovano a vivere in un paese straniero siano garantiti sul piano legislativo e soprattutto accompagnati negli innumerevoli problemi che devono affrontare. Mentre incoraggio vivamente le comunità cristiane e gli organismi che si impegnano a servizio dei minori migranti e rifugiati, esorto tutti a tenere viva la sensibilità educativa e culturale nei loro confronti, secondo l’autentico spirito evangelico". Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha aggiunto: "Il nostro pensiero, in questi giorni, è rivolto alle care popolazioni di Haiti, e si fa accorata preghiera. Il Nunzio Apostolico, che grazie a Dio sta bene, mi tiene costantemente informato, e così ho appreso la dolorosa scomparsa dell’Arcivescovo, come pure di tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi. Seguo e incoraggio lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita". IL papa ha anche rivolto un particolare saluto: "In questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sono lieto di salutare le rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute. Auguro a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale ed ecclesiale, custodendo i valori delle proprie culture di origine. Saluto anche i brasiliani discendenti di emigrati del Trentino. Grazie di essere venuti!".Da Misna 17-1-10

INTEGRAZIONE: SPERANZA PER IL FUTURO (Da un’interv. a F. Pittau specialista in statistiche della migrazione – Caritas)

“È tempo che in Italia si cominci a parlare seriamente di “pacchetto integrazione”: è quello che la situazione richiede e ciò che chiede anche la maggioranza degli immigrati che vive e lavora onestamente e si sente ignorata”, così Franco Pittau, Coordinatore Dossier Statistico Immigrazione della Caritas/Migrantes, sottolinea la contraddizione insita in un approccio che, dati alla mano, dà un’enfasi eccessiva alla questione della sicurezza davanti ad un fenomeno complesso che ha bisogno di essere affrontato con adeguate politiche sociali. Secondo Pittau, i dati demografici dimostrano che l’immigrazione in Italia è un fenomeno strutturale e inarrestabile. La legalità è un principio fondamentale, e chi delinque va punito, ma c’è la maggioranza onesta, che lavora, a beneficio del paese, che reclama altrettanta attenzione. Paradossalmente il governo stanzia per la gestione dei centri di prima accoglienza e di identificazione 36 volte di più di quanto si stanzia per l’integrazione. Ci si chiede perplessi come costruire una società ben integrata se non si investe in questo progetto, al contrario di ciò che fanno altri paesi europei. Un dato per tutti: in Italia il fondo per le politiche per l’integrazione è di 5 milioni, mentre in Spagna è di 300 milioni e in Germania 750 milioni. Occorre dare più attenzione e risorse a servizi sociali e sanitari pensati sulle esigenze dei migranti, ai mediatori culturali nelle strutture pubbliche, all’associazionismo, agli investimenti nella scuola incluse scuole di italiano, ed è sicuramente necessario uno snellimento della burocrazia che rallenta i processi di integrazione. Caritas e Fondazione Migrantes auspicano il superamento del ‘complesso di Penelope’ che porta lo schieramento politico maggioritario a disfare quanto fatto in precedenza. Non è la sicurezza ma sono le politiche di integrazione il vero banco di prova degli interventi governativi in questo settore. ( da Franco Pittaù esperto Statistiche Caritas 10-1-010)

I fatti di ROSARNO !!

Non sembrano aver avuto conseguenze di rilievo, almeno per la salute delle persone, nè l'attacco di sconosciuti contro immigrati presi di mira con armi ad aria compressa nè la successiva protesta di centinaia di lavoratori immigrati - provenienti in prevalenza da paesi dell’Africa subsahariana - svoltasi oggi a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria: un rifugiato politico togolese (di identità per ora non resa nota ma con regolare permesso di soggiorno) è stato ferito leggermente; sono stati inoltre danneggiati cassonetti per i rifiuti e automobili. Dopo l’intervento della polizia è tornata una calma parziale e in serata sono state avviate trattative per far rientrare la protesta. Sarebbero alemno 1500 gli immigrati che, prevalentemente utilizzati come manodopera nell'agricoltura, e vivono in condizioni definite disumane tra Rosarno, in un'ex-cartiera in disuso, e Gioia Tauro in un immobile dell'ex-Opera Sila. Michelangelo Tripodi, assessore all'Urbanistica della Regione Calabria e Segretario regionale del Pdci, in un articolo pubblicato ieri anche dall'agenzia di stampa Asca, riferendosi ai due immobili-ifugio, aveva scritto tra l'altro: "In quel luogo di dolore e di sofferenza vivono centinaia e centinaia di nostri fratelli immigrati, che non hanno nulla, non hanno servizi, non hanno luce, non hanno acqua, non hanno alimenti, non hanno riscaldamento, non hanno coperte, non avrebbero neanche una tazza di latte se non ci fossero organismi come la Caritas e persone come Don Pino De Masi che si stanno prodigando in tutti i modi per garantire il minimo necessario per garantire loro la sopravvivenza". Tripodi aggiungeva: “Si tratta di persone che vengono sfruttate e non vengono neppure pagate dai caporali e dai mafiosi che controllano il mercato del lavoro, specie nel settore agricolo. E’ una situazione che non può essere più tollerata perché lì, all’ex-Opera Sila di Gioia Tauro, si concentra quanto di più barbaro e disumano ci possa essere. Tutti abbiamo il dovere di intervenire per cancellare dalla nostra terra questo scempio di vite e di valori. Noi calabresi, che siamo il popolo dell’asilo, dell’accoglienza, e della solidarietà, non possiamo accettare che tutto questo possa avvenire in casa nostra, nella nostra terra”. (MZ/pmb)[CO]

MODALITA DI AIUTO ALL’ASSOCIAZIONE A.C.S.E.

La nostra associazione vive con le offerte e gli aiuti che riceve. Noi abbiamo bisogno di voi. Aiutateci . Per quanti volessero aiutarci vi indichiamo le modalità:

1° )Conto Corrente Postale n° 65180002 intestato a :

A.C.S.E. –ASSOCIAZIONE COMBONIANA SERVIZIO EMIGRANTI E PROFUGHI ONLUS VIA DEL BUON CONSIGLIO, 19 -- 00184 ROMA

2° )Coordinate Bancarie IBAN : per chi volesse fare un bonifico: BANCA CARIM agenzia via Cavour ROMA IT 50 L 06285 03201 CC 1000030203

3° )Se fosse un assegno dovrà essere intestato ad ACSE o A.C.S.E.

Nostra sede: via del buon Consiglio , 19 -- 00184 Roma tel 06- 6791669

4°) Lo stato ci consente di destinare il 5 x 1000 dell’IRPEF anche alla nostra associazione A.C.S.E. -Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi.

Basta mettere la Vostra firma e il nostro CODICE FISCALE 96309310587

nell’apposito riquadro presente nei Moduli 730, UNICO ex 740 e CUD della vostra prossima dichiarazione dei redditi.

Vi preghiamo di diffondere ad amici e parenti questa opportunità.

GRAZIE E BUON LAVORO DA TUTTI GLI AMICI, SOCI E VOLONTARI DELL’ACSE !!!

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