ACSE on LINE 3/5 2010

ACSE on LINE 3/5  2010
scuola

lunedì 26 luglio 2010

Parla Frei Bento sull'Europa!!! a.3 n°17

ACSE ON LINE a. 3 n° 17
Credo che per capire la trasformazione in atto nel mondo globale dobbiamo sentire cosa dice Frei Bento in un articolo apparso sul settimanale brasiliano “Correio da Cidadania (N°519) con il tritolo :” Europa . Primo mondo?”
DECREPITA EUROPA

L’Europa occidentale ha già raggiunto il culmine del suo benessere? Qual è il futuro di un vecchio Continente che non produce più scienza e tecnologia e che trasferisce le sue industrie in Paesi poveri in cui la manodopera è più a buon mercato? L’impressione è che l’Europa sia in una fase di stallo. Che si preoccupi solo di preservare il suo comfort. Che abbia perduto l’illusione dell’utopia, il vigore intellettuale, la densità della fede. Che è stato dei valori cristiani in questa società che esalta la competitività al di sopra della solidarietà, e che investe milioni in biogenetica e cosmetici, indifferente alla sofferenza di quattro miliardi di esseri umani che, secondo l’Onu, vivono al di sotto della linea della povertà?
Perché provocano tanta paura gli immigrati? Sono terroristi potenziali? Chi ha colonizzato le loro terre e succhiato le loro ricchezze minerarie e naturali, lasciando dietro di sé una scia di miseria e dolore? Perché l’Europa Occidentale guarda all’America Latina attraverso l’ottica del pregiudizio? …
Perché i templi cattolici europei sembrano accogliere più turisti che fedeli?... Perché tanti europei si mobilitano contro malattie (Aids, cancro…), incidenti (sulle strade e al lavoro) e violenze (terrorismo, guerra, omicidi…) ma si mostrano indifferenti di fronte al principale fattore di morte precoce, la fame? …Che futuro desiderano i cristiani europei per l’Europa e per il mondo? …Che segni di solidarietà effettiva con i poveri dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina si danno da parte dei cristiani europei?
Relegare nell’oblio le radici indigene dell’America è un modo cinico di tentare di coprire il genocidio commesso dall’impresa del colonialismo. Se c’è una realtà tragica a cui va giustamente applicato il termine “olocausto” è in America. Durante il primo secolo della colonizzazione sono stati assassinati milioni di indigeni. In nome della civiltà e della fede cristiana……L’etnocentrismo europeo, ancora oggi, impedisce che l’America sia riconosciuta nella sua identità, nella sua cultura e nei suoi valori. …Il diverso è apparso come divergente, lo strano come minaccioso, l’inusitato come maledetto.
Europa civilizzata?

Si parla del ritardo dell’America Latina, della povertà che condanna a una vita indegna 200 milioni di abitanti su un totale di 500 milioni, dei massacri di contadini in Guatemala e dei bambini di strada in Brasile. Ma cosa rappresenta questo di fronte alla quantità di morti delle due grandi guerre mondiali che hanno avuto l’Europa come teatro, all’eredità di miseria e genocidio lasciata dagli europei nelle loro colonie in Africa o alle attuali inique relazioni commerciali tra Nord e Sud del mondo?

C’è un altro principio pedagogico che l’Europa non è stata capace di assorbire: la testa pensa dove poggiano i piedi.
L’eurocentrismo è la malattia senile di una cultura che si è distanziata dalla realtà e il cui universo, pertanto, è collocato al di sopra della vita reale. È stato nella Germania di Kant, di Beethoven e di Einstein che Hitler trovò il brodo di coltura sfociato nelle atrocità del nazismo. Il Portogallo ha avuto Salazar, l’Italia Mussolini, la Spagna Franco… E oggi si può dire che l’Europa Occidentale sia lo spazio per eccellenza della democrazia?

Nessun commento:

Posta un commento