ACSE on LINE 3/5 2010

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scuola

lunedì 31 gennaio 2011

ACSE 2011 - Prima Convivenza 30 gennaio

Commenti sull’ incontro della CONVIVENZE all’ A.C.S.E. del 30 gennaio 2011
ROMA



1°CONVIVENZA del 2011 -- Domenica 30 gennaio si è svolta la giornata di “CONVIVENZA” organizzata presso la sede dell’ACSE in Via del Buon Consiglio,19. Ci siamo riuniti una quarantina di persone di varie nazionalità. C’ erano rappresentanti dell’India, un bel gruppo del Bangla desh, Uganda, Sudan, Finlandia, Congo, Perù, Burkina Faso, Kenya, Costa d’Avorio, Burundi, Isole Mauritius, Togo, Camerun e Italia. Lo scopo dell’ incontro realizzato al pomeriggio dopo il pranzo, era quello di riflettere sulle difficoltà dei matrimoni e in particolare dei matrimoni misti. Dirigevano l’incontro la Dr.sa Valeria, consulente matrimoniale dell’università del S.Cuore , presente con suo marito Giulio e l’avvocato Enza Giuffrè, anche lei consulente marimoniale nella stessa Università. Ha Partecipato all’ incontro anche il sig. Franco Pittau responsabile dei servizi statistici della Caritas che, con un intervento “molto interessante” ci ha spiegato non solo l’ utilità, na la necessità della presenza in Italia degli immigrati e ci ha invitato a compiere una azione di sensibilizzazione a tutti i livelli per trasmettere a tutti queste idee:
1- L’ italia per sopravvivere ha bisogno della presenza degli immigrati.
2- Sono false le dicerie che sostengono che tra quarant’anni la maggioranza degli italiani sarà mussulmana perche tra 50 anni gli immigrati potrenno arrivare al massimo a 12 milioni circa di cui un cospicuo numero di cristiani su un totale di circa 67 milioni di abitanti.
3- E’ quindi ingiusto e riprovevole fomentare paure false incolpando gli immigrati di tutte le malefatte possibili, quando tra gli immigrati la criminalità è presente nella stassa proporzione degli italianai. Purtroppo in Italia c’è una politica contro gli immigrati che copia gli stessi atteggiamenti di anni fa quando si cercava di respingere i “terroni” o italiani del sud, arrivando a scrivere sulle porte di bar pubblici : “proibita l’ entrata a cani e meridionali” !
4- Non dimentichiamo che in questo momento abbiamo la presenza di 5 milioni di immigrati regolari che aiutano 3 milioni di familie italiane come badanti, colf e domestiche rendendosi indispensabili e altri milioni nel campo dell’agricoltura , dell’ edilizia e dell’ industria . Infine “Gli immigrati versano alle case pubbliche più di quanto prendono come prestazioni e servizi sociali.” Con l’apporto di 7 miliardi di contributi previdenziali l’anno, che hanno portato al risanamento del bilancio dell’INPS. (pag.124 di “Mercato Occupazionale e Immigrazione”). Senza di loro salterebbero le pensioni degli italiani!!!
Dobbiamo ringraziare Franco Pittau della “Caritas di Roma” per le informazioni forniteci con la distribuzione gratuita dei libri seguenti :
-“Mercato occupazionale e Immigrazione” a cura di “European Migration Network”
-“ Osservatorio Romano Sulle Migrazioni” Settimo Rapporto
- “ Luoghi di incontro e di preghiera degli immigrati di Roma e Provincia” realizzato in collaborazione tra la Caritas diocesana e la Migrantes di Roma e Lazio.

Questi libri ci servono per essere informati e informare con obiettività su un problema che la maggior parte della popolazione conosce solo per sentito dire, o per suggestioni ispirate dalla paura fomentata da qualcuno che ha sporchi interessi da difendere. Ci aiuteranno a guardare il fenomeo “Immigrazioni” con simpatia e apertura.

Sul tema delle difficoltà dei “matrimoni” e dei “matrimoni misti” abbiamo concluso:
Tutti i matrimoni sono misti perché nella normalità dei casi i coniugi provengono da culture, ideologie o anche fedi differenti. Un Pugliese che sposa una Ligure avrànno simili difficoltà di un finlandese che sposa una milanese o un africano che sposa una italiana.
In sostanza :quanto più differenze, tanto più difficoltà.
Come fare? Ecco alcuni sugerimenti:
a) Bisogna conoscersi prima di sposarsi affrontando e scoprendo tutte le differenze, studiando il modo di superarle o accettarle. La conoscenza reciproca deve essere senza drammatizzazioni.
b) Bisogna sempre dire la verità…con umiltà, carità e amore
c) Bisogna imparare a gestire i conflitti
d) Bisogna essere disponibili all’altro
e) Bisogna saper ascoltare e comunicare…
f) Bisogna saper perdonare e chiedere perdono
g) Bisogna difendere sempre l’ AMORE, salvando i figli
h) Si deve essere disposti al sacrificio
i) Bisogna tener conto della comunità in cui viviamo senza rigettarla e senza esserne schiavizzati. Di fatto la comunità esiste (famiglie, comunità religiose o sociali) e sono un grande valore, nonostante i limiti possibili.
Questi suggerimenti sono nati dall’ ascolto delle esperienze vissute da alcuni dei presenti stranieri, che avevano realizzato matrimoni con Italiani, raccontandoci le difficoltà oncontrate.
Il clima dell’incontro è stato veramente fraterno e ha dimostrato che persone di origini e culture tanto differenti possono convivere in pace ed essere amici.
Questo è l’obiettivo principale di questi incontri che ovviamente trovano non pocje difficoltà

La giornata era cominciata al mattino con la celebrazione della santa Messa, aperta ai cristiani e per chi vollesse, che ci aveva proposto le letture della parola di Dio che erano proprio una sfida per tutti noi. La prima lettura del profeta Sofonia tra l’altro diceva: (Sof.3,12)..”Non proferiranno menzogna ; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta…” In (I Cor. 1,27-28) si dice: …”Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo Dio lo ha scelto per confondere i forti”…e il Vangelo delle beatitudini poi completa l’ idea dicendo che ciò che è stoltezza per il mondo, è invece vita per chi crede: (Mt.5,4-7 ) “ Beati quelli che sono nel pianto perché sarano consolati. Beati i miti , perché avranno i eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia , perché saranno saziati. Beati i misericordiosi. Perché troveranno misericordia.”… ecc.
Questa certamente è la sfida più grande per noi che troppo spesso ci crediamo i sapienti della terrra. Abbiamo bisogno di umiltà e di verità se vogliamo veramete salvarci.
Come sempre il piatto di maccheroni offerto dall’ACSE si è unito ad altri piatti succulenti offerti dai partecipanti. Veramente una dimostrazione di fratellanza universale bellissima ! Dio Ci guidi , la marcia è ancora lunga, ma il cammino è marcato !
P.Claudio in collaborazione con François e Paul rispettivamente della Costa d’Avorio e del Burkina Faso. 31 gen.2011 Roma

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