ACSE on LINE 3/5 2010

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scuola

lunedì 13 settembre 2010

ACSE ON LINE ANNO 3 Newsletter N° 20





(Associazione Comboiana Servizio Emigranti e Profughi) . Hanno Collaborato Filippo Marino, Francesco Morales, Enrica Inghilleri, P.Claudio. Roma 10 sett. 2010


Carissimi amici,
l’ACSE ha riaperto i battenti il 7 settembre 2010 con i primi incontri e con le iscrizioni per i vari corsi di italiano, inglese e i vari servizi tra cui spicca il servizio odontoiatrico. Si sono già presentati nuovi volontari , gli insegnati di informatica hanno già realizzato un primo incontro per organizzare i corsi nelle tre sedi in cui si realizzano:
Preghiamo Dio che dia luce ai governanti affinchè riescano a impostare un discorso serio e positivo sul tema della immigrazioe. Purtroppo per ora non si vedono molti frutti positivi e a quanto sembra l’accordo con Gheddafi non ha dato i risultati sperati sprofondando in continue violazioni dei diritti umani.
Il cammino della giustizia è lungo, molti non sanno come reagire al male e alla violenza. La Bibbia ci ha insegnato che “la giustizia non si può imporre con la forza”. Quest’anno prevediamo un anno difficile in tutti i sensi e a tutti i volontari diciamo che non deve mancare il coraggio, l’informazione e e la conoscenza dei problemi, la disponibilità al sacrificio e la buona volontà. Nel nostro piccolo dobbiamo riuscire a dare il nostro contributo.
Continueremo a fornire le informazioni su quanto avviene nei confronti del problema degli immigrati, del problema degli stranieri, cercando di aiutare a scoprire il cammino per una vera integrazione. Non sarà la paura né la violenza a risolvere questi problemi, ma solo la ricerca della giustizia e del bene di tutti. Lavoro non ne manca. Cominciamo!
P. Claudio

A voi che seguite il tema degli immigrati vogliamo segnalarvi le informazioni principali comunicateci dalla Migranti press “ ANNO XXXII - Nr. 36 04 - 10.09.2010”


MIGRANTI-PRESS
SETTIMANALE D'INFORMAZIONE

496) Le porte d'Europa
Quale politica d'immigrazione comune?

bruxelles/belgio (Migranti-press) - Nessuno può negare che l'Europa del dopoguerra abbia messo tanto in comune, dalla produzione del carbone e dell'acciaio nel 1952 alle regole commerciali, dalla politica agricola alla Moneta Unica dei giorni più recenti. Con risultati nel complesso positivi per la democrazia e la cittadinanza. Al tempo stesso, va purtroppo sottolineato come l'Europa allargata dopo il crollo del Muro di Berlino non riesca ancora a dare alle sue Istituzioni ed ai Governi degli Stati membri una linea condivisa e condivisibile nel settore dell'immigrazione.
Succede anche altrove (affari esteri, istruzione, sanità), con differenti gradi di intensità, ma la “confusio” quasi anarchica che caratterizza il modo in cui le singole Capitali affrontano la problematica del controllo delle frontiere in generale rappresenta una lacuna che Bruxelles ha il dovere morale oltre che politico di colmare… il fenomeno dell'immigrazione tanto legale quanto clandestina verso l'Europa - e di conseguenza anche intraeuropea - ha assunto negli ultimi vent'anni dimensioni tali da rendere assolutamente inefficaci (oltre che probabilmente ingiuste) molte delle misure tampone che i Governi di vario colore ed appartenenza ideologica pongono in essere a concertazione limitata, se non nulla.
Non giova alla risoluzione del problema la natura “multidisciplinare” dello stesso: entrano in gioco la povertà dei Paesi d'origine dei flussi migratori, cui si affianca la povertà sempre crescente anche del mondo occidentale; il razzismo, velato e non, che riveste l'argomento come una patina non sempre invisibile ma assolutamente presente; la pochezza del dialogo interculturale, per lo più politicizzato e dunque destinato al fallimento a priori; l'elevato costo economico delle azioni di monitoraggio delle frontiere marine e terrestri, laddove il Nord Europa ritiene pilatescamente competenti i soli Paesi meridionali; la difficoltà ad individuare misure di integrazione sì flessibili ma il più possibile condivise da Stato a Stato, da Regione a Regione, da Città a Città, da impresa a impresa; legislazioni nazionali differenti che consentono - soprattutto in tema di immigrazione clandestina - una sorta di “programmazione calcolata” dei flussi sia per chi li gestisce illegalmente sia per gli stessi immigrati in base alla severità o meno della pena; una sostanziale scarsa cooperazione tra le autorità competenti che soffrono dell'assenza di un riconosciuto indirizzo politico-giuridico comunitario; non da ultimo, l'incapacità del Consiglio Europeo e dei Capi di Stato e di Governo che ne fanno parte nel definire una strategia unica di negoziato diplomatico con i Governi dei Paesi di origine dei flussi migratori……..
Se il fallimento della politica appare evidente, altrettanto evidente è la necessità di (ri)fondare la politica comune sull'immigrazione partendo dagli esempi positivi della cosiddetta società civile… In tema di immigrazione e di integrazione, quando al centro si mette la persona - con i suoi drammi ma anche con la sua voglia di riscatto e progresso - i risultati si vedono. Immigrazione non è solo ordine pubblico, ma anche diritti umani, rispetto, solidarietà, crescita sociale, sviluppo economico. Per chi accoglie, certo, ma anche per chi domanda di essere accolto. Le norme devono essere pensate in virtù della dimensione umana (non solo umanitaria): così la politica seguirà, e seguirà anche la gente. (Gian Andrea P. Garancini, SIR Europa)
497) ACLI: ESPULSIONI COMUNITARI NEGANO PRINCIPI di una EUROPA SOLIDALE
Dopo la proposta di provvedimenti di espulsione e di rimpatrio anche per i cittadini comunitari
roma (Migranti-press) …..Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno italiano Roberto Maroni - nel corso di un seminario ministeriale che si è svolto a Parigi, in materia di asilo e lotta contro l'immigrazione clandestina, …. ospite del collega francese Eric Besson, ha detto: “Chi non rispetta le regole di fatto rimane impunito perché gli Stati non hanno gli strumenti per poter applicare la legge”. Per questo motivo il ministro chiederà, nel prossimo incontro della Commissione europea, di prevedere sanzioni che possano far rispettare le regole: “Dobbiamo poter prevedere - ha detto - provvedimenti di espulsione e rimpatrio anche per i cittadini comunitari perché attualmente non ci sono sanzioni efficaci ed è una lacuna che va colmata”.
Nel corso del suo intervento Maroni ha sottolineato la necessità di “creare un sistema legislativo uniforme a livello europeo in modo che tutti i Paesi abbiano stesse regole e stesse norme”.
Le espulsioni dei cittadini comunitari sollecitate a Parigi dal governo italiano “rischiano di contraddire i principi di quell'Europa solidale che traggono ispirazione dalle sue indelebili radici cristiane”, sottolineano le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli)
“La vera questione - spiegano le Acli - non riguarda l'espulsione del singolo comunitario che delinque, ma la limitazione per motivi di censo della 'libertà di movimento e di insediamento delle persone' cui fa riferimento la stessa direttiva 38 del 2004 evocata dal Governo. Espellere i poveri equiparandoli ai delinquenti non può non contraddire i principi di giustizia e solidarietà sui quali si vorrebbe costruire l'Europa unita, in ossequio alle sue radici cristiane”…….
“Si tratta di capire - concludono le Acli - quale Europa vogliamo costruire per il futuro. L'Europa che torna a costruire frontiere e muri, oppure l'Europa dei cittadini liberi, nel rispetto della legalità e della giustizia”.


498) ROM: CORTEI PER DIRE NO AI RIMPATRI

Roma (Migranti-press) - In contemporanea, in diverse città europee, lo scorso 4 maggio si sono svolte diverse manifestazioni per dire no agli sgomberi dei rom avvenuti in Francia e contro la politica della sicurezza voluta dal presidente francese Nicolas Sarkozy.
“Per i Rom delle nostre città i problemi sono gli stessi da sempre: accedere ad abitazioni dignitose, curarsi adeguatamente, istruirsi con continuità, svolgere con regolarità le proprie attività lavorative, coltivare relazioni e responsabilità sociali stabili (sono 'nomadi' per costrizione!), vedersi riconosciuta identità personale, stato giuridico e diritti civili, esprimere liberamente la propria identità culturale nella convivenza pacifica con noi gagè (appellativo con il quale i Rom chiamano il popolo non-zingaro, ndr)”, commenta Giovanni Paolo Ramonda, responsabile dell'Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, intervenendo sulla questione delle espulsioni del popolo Rom.
Secondo Ramonda, “i cittadini devono sapere che lo sgombero è un delitto contro la persona umana, peggiora la nostra sicurezza, lascia uomini donne e bambini senza casa e senza speranza, esposti a violazioni ben peggiori dei loro diritti umani”. ……
499) Oltre il pregiudizio
Storie di accoglienza e speranza

milano (Migranti-press) - Sulle recenti espulsioni dei Rom decise dal presidente Sarkozy le parole di Benedetto XVI all'Angelus (del 22 agosto scorso, n.d.r.), lette in lingua francese, sono un segnale forte e un appello ad educare i figli alla fratellanza universale come strada da seguire: “Tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza. È anche un invito a sapere accogliere le legittime diversità umane, al seguito di Gesù venuto a riunire gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue. Cari genitori, possiate educare i vostri figli alla fraternità universale”. Ritorna il tema educativo dell'accoglienza. Un cammino non facile, ma che può essere percorso con risultati impensabili e sorprendenti anche nei confronti dei Rom. Così è successo a Milano dove, dopo lo sgombero nel novembre 2009 di un campo abusivo di via Rubattino, sono stati avviati, inventati percorsi d'integrazione possibili, inserimenti abitativi, sociali e scolastici, itinerari d'accompagnamento all'autonomia grazie a borse lavoro e di studio, che hanno coinvolto non solo i Rom ma anche cittadini, associazioni, maestre e volontariato.
Un clima diverso avvertito anche dall'arcivescovo della diocesi ambrosiana, card. Dionigi Tettamanzi. Nella lettera alla città, letta a sant'Ambrogio (8 dicembre 2009), l'arcivescovo affermava: “Mi ha colpito nei giorni scorsi, a seguito dello sgombero di un gruppo di famiglie Rom accampate a Milano, la silenziosa mobilitazione e l'aiuto concreto portato loro da alcune parrocchie, da tante famiglie del quartiere preoccupate, in particolare, di salvaguardare la continuità dell'inserimento a scuola - già da tempo avviato - dei bambini.
La risposta della città e delle istituzioni alla presenza dei Rom non può essere l'azione di forza, senza alternative e prospettive, senza finalità costruttive”. Anna Cossovich conosce la realtà dei Rom e ricorda lo sgombero di via Rubattino; nella lettera pubblicata su “Avvenire” (14 agosto 2010), dice: “Non si possono sgomberare delle famiglie intere senza dare loro delle alternative valide, e di conseguenza negare di fatto il diritto allo studio dei bambini”. ……
Per la settima volta consecutiva don Massimo Mapelli, della Casa della Carità, ha accompagnato quest'anno più di 60 ragazzi Rom nella vacanza marina di Pomaia, presso una casa messa a disposizione dalla diocesi di Pisa.
“Quando i ragazzi sono fuori dal sistema 'ghetto' (il campo) - dichiara don Mapelli - si può davvero lavorare bene con loro. Dal rispetto del luogo dove erano ospiti, al rispetto delle persone. Spiegando alla gente chi erano questi ragazzi rom abbiamo ricevuto accoglienza, non problemi”. Proprio nel quartiere Rubattino Guido Maffioli, 39 anni, papà milanese di tre bambini in età scolare, ha conosciuto Florin, un papà rom. Anche la sua famiglia venne sgomberata nel novembre 2009. Grazie all'interessamento di volontari ha avuto una casa.
“L'accoglienza - dice Maffioli - è arrivata da parte di famiglie dei compagni di classe degli stessi bambini e da tanti cittadini del quartiere: il frutto di concreti percorsi d'integrazione troppo spesso bruscamente interrotti dalle ruspe. Florin e la sua famiglia sono ospitati prima dal parroco della vicina via Padova, poi trovano una vera casa in affitto, con l'aiuto degli scout di zona. Florin ha trovato un lavoro regolare con cui sostenere la spesa. Una borsa-lavoro sta dando una preziosa opportunità anche al suo figlio maggiore”. Anche Paola Bini, pensionata con molto tempo libero, ha conosciuto la realtà dei Rom nel campo di Segrate dove, dopo lo sgombero di via Rubattino, arrivarono alcune famiglie. Qui Paola ha conosciuto Alina che “è una donna Rom molto coraggiosa, determinata a integrarsi nella vita milanese per dare ai suoi figli una vita degna di essere vissuta.
Tra noi è nata subito una grande simpatia, il 'lei' presto è stato sostituito dal 'tu' e la strada per venire da Segrate a casa mia le è diventata familiare. Senza dubitare della sua onestà, l'ho assunta per fare le pulizie, uscendo serenamente mentre lei rendeva lucidi i pavimenti. Non solo, quando per un periodo mi sono assentata da Milano per recarmi in Australia, in seguito a un nuovo sgombero, ho ospitato Alina e i suoi quattro figli a casa mia. Quando sono tornata ho trovato la casa tirata a lustro e non mi mancava nulla. In seguito, insieme ai genitori e insegnanti della scuola elementare del quartiere e alla Comunità di Sant'Egidio, abbiamo deciso di aiutare Alina a trovare una casa per non dover affrontare un nuovo inverno al freddo e al gelo”. (S. Mengotto)
501) “Castel Volturno Centro dei Missionari Comboniani : i colori della vita sono più belli della tinta unita”
Un convegno al Centro Fernandes
Castel volturno/caserta (Migranti-press) - Riflettere sull'integrazione a Castel Volturno (Ce). È l'obiettivo del convegno “Castel Volturno: i colori della vita sono più belli della tinta unita”, che si terrà giovedì 16 settembre presso il Centro Fernandes. Nel corso dell'incontro ci sarà una sezione dedicata al dibattito e alle testimonianze, a cui seguirà la tavola rotonda “Minori e seconde generazioni”, moderata dal giornalista Enrico Fierro. Tra i partecipanti, mons. Bruno Schettino, arcivescovo di Capua e presidente della Fondazione Migrantes, Antonio Casale, direttore del Centro Fernandes; Vincenzo Caporale, direttore responsabile del Distretto di Castel Volturno dell'Asl di Caserta; Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud; Valerio Petrarca, docente di Antropologia all'Università di Napoli Federico II. Interverranno, inoltre, Angela Iacono, assessore alle Politiche sociali del Comune di S. Maria Capua a Vetere; Giovanna Ventriglia, responsabile del Consultorio Interetnico del Distretto 23 di Castel Volturno; Lorenzo Houngavou, veterinario dell'Associazione pro animali di Pescopagano; Antonio Bonato, missionario comboniano a Castel Volturno; Renato Natale, presidente dell'associazione Jerry Masslo; Sergio D'Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco.


"CONCLUSIONI PRATICHE:
Non dimentichiamo che la nostra associazione ha bisogno di voi per poter continuare a lavorare e informare. Trovate di seguito le modalità per aiutarci. La necessità di informazione, e di formazione come di aiuti concreti non finisce mai. Ognuno faccia quanto può. Vogliamo favorire l' incontro e la fraternità fonte di vera collaborazione tra popoli.. Ecco perchè abbiamo bisogno del vostro aiuto.
GRAZIE !!
Sono p. Claudio Crimi , Missionario Comboniano, con una esperienza di 30 anni d'Africa alle spalle convinto che non ci sono molte vie per realizzare l'incontro pacifico dei popoli. Solo il rispetto mutuo, la giustizia per tutti , la coscienza dei diritti e dei doveri di ognuno , il senso di gratitudine per i beni che abbiamo ricevuto dal Creatore potranno aiutarci. Un lavoro enorme ci aspetta.
Per quanti volessero aiutarci , oltre a contattarci personalmente ecco alcune modalità:

Nostra sede : via del Buon Consiglio, 19 00184 ROMA (400m da Metro Colosseo verso Via Cavour. Partendo da Fori Imperiali, per via Cavour, terza traversa a destra.) Telefono-fax : 0039-067691669
e-mail acse19@libero.it

Se avete amici DOTTORI COMMERCIALISTI – RAGIONIERI – FISCALISTI o amici, parenti e colleghi interessati … potete mandare questa MAIL per sollecitare il “ 5 x mille” per la nostra associazione A.C.S.E. Onlus ,( Associazione Comboiana Servizio Emigranti e Profughi).
Fate secondo la vostra coscienza.
L’operazione è relativvamente semplice , basta mettere la vostra firma ed il nostro CODICE FISCALE 96309310587 nell’apposito riquadro presente nel modulo 730. unico ex 740 e cud della tua prossima dichiarazione dei redditi.

Oppure usate il Conto Corrente Postale n° 65180002 intestato a :
A.C.S.E. ASSOCIAZIONE COMBONIANA SERVIZIO EMIGRANTI E PROFUGHI ONLUS VIA DEL BUON CONSIGLIO 19 00184 ROMA

Ecco le Coordinate Bancarie per chi volesse fare un bonifico:
BANCA CARIM agenzia 100 in via Cavour 00184 ROMA:
IT 50 L 06285 03201 CC 1000030203

Se fosse un ASSEGNO dovrà essere intestato ad ACSE o A.C.S.E.

Sapete che le vostre offerte saranno usate per una causa giusta. Aiutateci.
GRAZIE E CHE DIO VI BENEDICA!!

Roma 10 settembre 2010 Direzione dell’ACSE
P.Claudio Crimi Missionario Comboniano

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P.Claudio Crimi
V. San Pancrazio 17-b
tel 06.8992730 00\52 ROMA





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