ACSE on LINE 3/5 2010

ACSE on LINE 3/5  2010
scuola

lunedì 24 maggio 2010

ACSE on LINE 23 maggio 2010 ASSEMBLEA GENRERALE DELL'ACSE


ACSE ON LINE ANNO 3 N° 8


RELAZIONE FINALE DELL’ A.C.S.E.
PER L’ANNO 2009


1INTRODUZIONE DEL DIRETTORE P.CLAUDIO CRIMI 1
2FINALITA’ E SPIRITO DELL'ASSOCIAZIONE 2
3.VISIONE GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE PER L’ANNO 2009 2
3.1 CHI SIAMO ? 3
3.2 COSA FACCIAMO ? 4
3.3 PROPOSTA
4.INIZIATIVE CARATTERISTICHE DELL’ANNO E PROBLEMATICHE


1. INTRODUZIONE DEL DIRETTORE: P.CLAUDIO CRIMI

1.1 I dati demografici dimostrano che l’ immigrazione in Italia , come in Europa, è un fenomeno strutturale ed inarrestabile. Agli Italiani non dispiace di avere a disposizione un buon numero di stranieri a cui affidare i lavori che loro non fanno più. In particolare la situazione delle badanti o assistenti famigliari sarà sempre più importante visto che le nuove famiglie non hanno i figli necessari per poter assistere i vecchi genitori o i nonni, quindi sarà necessario assumere gli immigrati.

1.2 La crisi economica, le guerre e nel prossimo futuro le situazioni di fame e di sete dovute ai cambiamenti climatici, costringeranno milioni di persone a fuggire in tutti i modi, spesso senza controllo , dai loro paesi. La criminalità è aumentata in proporzione della povertà e i ricchi sono sempre più restii ad accettare di dover condividere il proprio pane con i più poveri e in particolare con gli stranieri.

1.3 La difficoltà maggiore a cui non siamo ancora preparati non è solo ricevere stranieri, ma realizzare con loro la convivenza e l’integrazione. Roma antica, crogiuolo di popoli, era riuscita, per molti aspetti, in questo obiettivo. l’Europa moderna ne è ancora lontana. L’ACSE vuole essere utile soprattutto in questo tipo di lavoro. Il presente rapporto deve aiutarci ad analizzare le nostre attività per vedere se riusciamo a superare l’attitudine paternalistica e passare ad un discorso di vera convivenza e integrazione riuscendo a conoscerci e rispettarci sempre di più.

1.4 La parola evangelica è una guida sicura per poter realizzare il progetto per cui è nata la nostra associazione: Aiutare gli immigrati e profughi a trovare accoglienza e fraternità.

1.5 In una riflessione generale sugli immigrati dovremo ricordare cos’ è successo in Italia dopo l’introduzione del “DDL sicurezza” che ha portato il nostro paese a violare i diritti umani degli immigrati, per cui il governo italiano è stato condannato dalle Nazioni Unite sui Diritti Umani oltre che dalle forze religiose, soprattutto per il caso dei respingimenti. La chiesa, e le organizzazioni che lavorano nel settore, sono unanimi nel condannare questa involuzione legislativa e questa violazione dei diritti umani degli immigrati. Non possiamo accettare la criminalizzazione di quanti non hanno il permesso di soggiorno, perché non potremo mai accettare che da un giorno all’altro milioni di persone siano dichiarate criminali solo perché non riescono ad ottenere un documento che il governo ha reso, di proposito, difficilissimo da ottenere.
Dobbiamo riflettere per decidere, assieme alla Chiesa e con le forze a favore degli immigrati, le azioni da svolgere in futuro.

1.6 L’ACSE si e’ stata sostanzialmente un centro erogatore di servizi, senza prendere posizioni troppo vistose di opposizione contro le nuove e ingiuste norme di legge. Di fatto abbiamo cercato di far conoscere la problematica degli immigrati nelle scuole, invitando alunni a visitarci e parlando nelle Chiese alla Domenica.
Abbiamo cercato di aumentare la collaborazione con la Pastorale Diocesana degli Immigrati e con gli altri gruppi che lavorano nel settore come Centro Astalli, CESV,CIR, CARITAS, Sant. Egidio e con gli altri gruppi etnici.

1.7 Mentre i vari gruppi etnici si radunano quasi sempre per nazionalità o lingua, L’ACSE ha cercato di aprire le porte a tutti, di qualsiasi nazionalità essi siano fomentando l’integrazione perché : “Se noi che siamo pochi, anche se di molte nazionalità differenti, non riusciamo a vincere le divisioni e non riusciamo a convivere fraternamente , come possiamo pretendere che a livello mondiale i popoli sappiano convivere costruendo la PACE?”
Con piena libertà abbiamo chiesto a tutti di formare all’ACSE una comunità fraterna, nonostante le differenze. Ci siamo incontrati con questo spirito l’ultima domenica di ogni mese in un “CONVIVIO”. L’esperienza dei “CONVIVI” è positiva e si realizza ormai da due anni, ma certamente non è una cosa facile. Ci sostiene la testimonianza di molti che vi hanno partecipato e che hanno espresso la loro soddisfazione e il loro incoraggiamento per questo tipo di incontro.

2 FINALITA’ E SPIRITO DELLA ASSOCIAZIONE

Da anni conosciamo l’ACSE e lo spirito che la anima, ma in particolare alcuni punti devono essere ribaditi.

2.1 L’ACSE è nata inspirandosi alle attività svolte dal Missionario Comboniano, P. Renato Bresciani, che espulso dal Sudan nel 1964, dal 1969 si era dedicato ad accogliere i rifugiati, in particolare gli studenti, che arrivavano dal Sud Sudan.

2.2L’ACSE si impegna anche a sensibilizzare i cittadini e le istituzioni in ordine alle problematiche inerenti alla condizione di profugo e di immigrato nonché relativamente a tutte le forme di emarginazione sociale.

2.3L’associazione intende favorire la reciproca conoscenza dei valori , della storia e della cultura dei diversi popoli, nel rispetto delle differenze culturali, sociali e religiose.

2.4 Più che mai oggi è necessario un atteggiamento di rispetto e di servizio per l’immigrato, specie dopo tutte le polemiche suscitate dalle leggi sull’immigrazione e dal “ddl SICUREZZA” . Le difficoltà per i centri che lavorano con gli immigrati sono aumentate, ma noi dobbiamo rimanere fedeli ai principi fondamentali del Vangelo e dei Diritti Umani e comportarci di conseguenza.



3. VISIONE GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE PER L’ANNO 2009

3.1 Chi siamo di fatto ?:

L’ACSE è un centro di Servizi per gli immigrati arrivati in Italia negli ultimi 5 anni. Ogni servizio praticamente è autonomo. Questo da una parte facilita le attività dell’ACSE, perché qualsiasi cosa succeda, i servizi possono sempre continuare a lavorare. Ma i volontari rischiano di essere molto autonomi, e possono perdere la visione d’insieme e soprattutto lo spirito .
Insomma l’ACSE è un organismo, che possiede varie sezioni, alcune addirittura separate fisicamente dalla sede centrale, che lavorano con impegno, ma i cui volontari non si conoscono.

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I Volontari che vengono a contatto con gli immigrati, hanno la possibilità di dimostrare loro simpatia, attenzione e interesse, ma devono sentirsi anche desiderosi di conoscere i compagni di cordata che lavorano nella associazione e possiedono, come noi , fede , entusiasmo e voglia di fare del bene, come ci insegnano gli obiettivi dellACSE.

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3.2 COSA FACCIAMO?

Il nostro centro nell’anno 2009 ha assistito 650 nuovi stranieri, più quelli dei 5 anni anteriori secondo le possibilità dei nostri servizi. Dobbiamo riconoscere che alcuni aspetti delle attività appesantiscono l’ACSE perché manca ancora un senso di reale unità tra i volontari. La tecnica e la scienza senza valori morali, senza fede, senza sentimenti, ideali e sensibilità, non sono sufficienti a costruire il bene.

Dobbiamo uscire da questa situazione perchè in Roma esistono altre forze che si interessano degli immigrati: La Caritas, il Centro Astalli, la Comunità di Sant’ Egidio, 300 parrocchie e altri centri sociali laici e governativi.
In che cosa noi dobbiamo risplendere? Se, uniti, lavorassimo tutti con lo stesso spirito, volontari e immigrati, allora la nostra presenza sarebbe veramente qualcosa di speciale.

Infatti:
1) La realtà ci dice che noi siamo un piccolo centro che assistiamo in media molte centinaia di migranti nuovi all’anno, più quelli degli anni anteriori, e non siamo più di 80 volontarii.

2) Ecco il quadro del numero dei volontari dell’ACSE secondo i servizi:

servizio n° volont.
1 dentisti e assitenti 20
2 insegnanti di italianmo 12
3 insegnanti di informatica 12
4 vestiti e pacchi 8
5 accoglienza 7
6 tesoreria 1
7 studenti universitari 1
8 segretarie 4
9 avvocati 1
10 coro e liturgia 6
11 catechesi e formazione 2
12 organizzatori convivi 5
13 Consiglio Direttivo 7
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Totale dei volontari 86



3) PROPONIAMO QUINDI ALL’ASSEMBLEA CHE SI STABILISCA UNA GIORNATA ALL’ANNO, DEDICATA ALLA CONOSCENZA MUTUA
DEI VOLONTARI DELL’ ACSE. SI PROPONE PER OGNI ANNO, LA SECONDA DOMENICA DI MAGGIO, POSSIBILMENTE NELLA CASA DEI MISSIONARI COMBONIANI DI VIA LILIO 80, ROMA CON LA FINALITA’ DI CONOSCERCI E RAFFORZARE I NOSTRI LEGAMI IN QUANTO VOLONTARI DELL’A.C.S.E.



4. INIZIATIVE CARATTERISTICHE NELL’ANNO E PROBLEMATICHE

4.1 ALCUNE ANNOTAZIONI

Il Consiglio Direttivo nell’anno 2009 si è riunito normalmente ogni due mesi. Vi hanno partecipato anche le suore missionarie comboniane quali membri di diritto.
Nell’anno 2009 il Consiglio Direttivo ha deliberato l’adesione di 2 nuovi soci.
In totale i soci che hanno pagato la quota nel 2009 sono stati 38.
Nell’anno 2009 l’ACSE ha partecipato ai comitati promotori dei seguenti eventi: Festa dei popoli, Ciak Africa, Roma XVI con l’Africa, Incontro sull’Immigrazione al Campidoglio e sul Sinodo Africano in Provincia.

4.2 Per l’anno 2009 sono entrati nuovi volontari nello studio dentistico, negli insegnanti di italiano e di informatica. Segnaliamo soprattutto Rossella Scandura per l’ottima prestazione realizzata come volontaria del servizio civile all’ACSE, dove ora continua a lavorare come volontaria.

4.3. Le preoccupazioni dell’ACSE nell’anno 2009 sono state quelle di migliorare i servizi in generale e della scuola di italiano in particolare, e quello di offrire agli immigrati che ne avessero possibilità e capacità la possibilità di realizzare dei corsi per imparare un lavoro , in modo da avere una fonte di entrate che possa evitare loro di essere di fatto “mendicanti”

4.4 Ogni sabato prima della S.Messa c’è un incontro di formazione sui valori evangelici.
Al mercoledì hanno continuato gli incontri di formazione con gli studenti della scuola di italiano.
Al venerdi sono cominciati gli incontri sulla costituzione Italiana e sull’ integrazione. Per necessità, il tempo dedicato non è sufficiente, ma è stata una iniziativa molto utile. Sul tema immigrazione, gli studenti di italiano hanno detto che: ” All’ACSE mi sono sentito a casa mia…Ringrazio le riflessioni proposte molto bene dai resposnsabili …..sulla pace, sulla cultura, sui valori morali, sulla costituzione italiana. “.

4.5 ll servizio internet funziona nei nostri uffici Con l’internet abbiamo cominciato ad inviare ” l’ACSE on line”, a tutti gli amici e benefattori in modo da continuare il servizio che svolgeva il ” TAM TAM” cartaceo. Anche il Tam Tam cartaceo, come stabilito, è uscito due volte
all’ anno. “L’ ACSE on line” può uscire ogni mese senza nuove spese.

4.5 All'interno dell'Acse é stato creato un gruppo multiculturale a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli immigrati , volontari e soci che lo desiderano.
Ogni ultima domenica del mese sono organizzaati degli incontri di Convivenza e formazione per immigrati e volontari. Hanno dato buon risultato sul piano della convivenza, della formazione e dell’integrazione. Gli incontri hanno un momento di preghiera al mattino per i credenti e, dopo il pranzo in comune, un periodo di vivace condivisione utilizzando documentari culturali, gruppi di studio e testimonianze vissute. Chi ha partecipato ne è rimasto contento
E’ una iniziativa da continuare anche perché sfata pregiudizi di ogni sorta, crea la necessaria simpatia tra i partecipanti e la condivisione di valori base.

4.6 Si sono realizzati due incontri di formazione di soci e volontari e gli incontri per settore, in particolare con il settore accoglienza, per questo si stanno delineando meglio per il futuro altri incontri per servizio. Sono infine estremamente utili gli incontri dei responsabili di settore per organizzare e motivare sempre meglio il personale. A questi incontri vi dovranno sempre essere presenti anche i vice capi servizio.

4.8 A tutt’oggi dobbiamo constatare che sono aumentati anche i volontari dedicati all’accoglienza. L’assistenza agli immigrati ne trae vantaggio in qualità e in quantità. Ovviamente ci sono ancora molte cose da potenziare e correggere , ma si va delineando meglio lo stile e lo spirito del nostro servizio. Si sottolinea lo sforzo di realizzare una base dati informatica per l’Accoglienza.

4.9 Finalmente si è continuata la catechesi per gli immigrati . Si sono preparate le famiglie e 13 bambini hanno ricevuto il battesimo nella Pasqua 2010.


Questo è il quadro generale dell’A.C.S.E. affinchè si possa valutare l’impegno veramente notevole che la nostra associazione porta aventi a favore degli immiigrati . Seguiranno ora , presentati dai vari capi servizio i rapporti sulle attività specifiche svolte dall’ACSE.

ROMA 23 maggio 2010.


P.Claudio Crimi
Missionario Comboniano
Direttore dell’A.C.S.E.

sabato 22 maggio 2010

ACSE on LINE 2010 MAGGIO ANNO 3 N° 7




12 Maggio2010 anno 3 n° 7

Ho trovato questa lettera su facebook nel blog in “difesa dei dirittti dell’IRAN” e credo che si debba far conoscere a tutto il mondo, perché è la dimostrazione che nessuno potrà mai distruggere lo spirito, il desiderio di bene e di vertà che Dio ci ha messo nel cuore. La malvagità dei regimi è uguale in tutto il mondo. Loro provocano milioni di profughi e rifugiati. Ma … non prevarranno !! P.Claudio

Lettera di Farzad Kamangar (impiccato il 9 maggio 2010):
Ai miei alunni
Pubblicato il 11/05/2010 da forafreeiran
[Questa lettera è strata scritta da Farzad Kamangar, due anni fa, mentre si trovava nel carcere di Rajai Shahr. Farzad Kamangar è stato impiccato insieme ad altri 4 prigionieri politici, domenica 9 maggio 2010]
Ciao ragazzi … mi mancate. Pieno dei vostri ricordi passo qui i miei giorni e le mie notti cantando canzoni sulla vita.
Ogni giorno saluto il sole invece di salutare voi. Ogni mattina, dietro questi tristi muri, mi sveglio insieme a voi. Rido e dentro di me i vostri ricordi, dormo e dentro di me ancora i vostri ricordi.
A volte la nostalgia mi strugge dentro che vorrei quasi fosse possibile dimenticare, lavar via tutto, proprio come facemmo quella volta, dopo essere ritornati da una gita scolastica, lavammo via la polvere della nostra stanchezza nelle acque chiare del fiume del nostro piccolo villaggio.
Vorrei che fosse possibile… vorrei che fosse possibile donare le orecchie al suono dell’acqua e far perdere il nostro corpo nelle carezze dei fiori, mentre le nostre lezioni si riempiono della bellissima sinfonia della natura.
Vorrei che potessimo lasciare i nostri libri di matematica, con tutti i loro problemi sotto una roccia, perché quando “il padre non ha pane da mettere in tavola”(1) che differenza fa se Pi è uguale a 3.14 o 100,14?
Abbiamo atteso un altro Norooz che avrebbe portato un paio di scarpe nuove, un vestito bello, una tavola piena di dolci e caramelle per tutti.
Vorrei che fosse possibile, ancora una volta, insegnarvi in segreto il nostro alfabeto kurdo, lontano dallo sguardo furente del preside della scuola e cantare poesie e canzoni l’uno per l’altro nella nostra lingua, e tenerci per mano e ballare, ballare e ancora ballare.
Vorrei che fosse possibile, ancora una volta, essere il portiere della squadra dei ragazzi del primo anno (scuole elementari), ragazzi che sognano di diventare Ronaldo, in modo che mi possano battere facendo goal nella porta dell’insegnante.
È un peccato che la nostra terra, i nostri sogni e desideri siano coperti dalla polvere della dimenticanza, ancora prima di un ritratto lasciato nel dimenticatoio.
Vorrei ritornare ad essere un membro del “Sign. Chain il costruttore” (2) con le ragazze della prima classe (elementari), le stesse ragazze, lo so già, che in pochi anni scriveranno nei loro diari: “Vorrei non essere mai nata ragazza”
Lo so che siete cresciute e presto vi sposerete, ma per me rimarrete sempre degli angeli, angeli puri, che portano nei loro occhi i baci di Ahura Mazda.(3)
Chissà, forse se voi angeli non foste nate nella povertà e nel dolore, adesso potreste raccogliere firme per la Campagna sulle donne.
Se non foste nate in questa terra dimenticata da Dio non sareste costrette a dire addio alla scuole (a soli 13 anni) con le lacrime negli occhi.
Ragazze della terra di Ahoora, quando un domani andrete a raccogliere i fiori nei campi per farne delle corone per i vostri figli, raccontate loro della vostra infanzia fatta di purezza e felicità.
Ragazzi della terra del sole, lo so che non potete più cantare e ridere con i vostri compagni, perché dopo la tristezza nel diventare uomini, dovrete affrontare le difficoltà per guadagnare il pane quotidiano. Non dimenticatevi però delle vostre poesie, delle vostre canzoni, di Leyla, e dei vostri sogni. Insegnate ai vostri figli ad essere i figli della poesia e della pioggia, per la loro terra, per il presente e per il domani.
Vi lascio al vento e al sole in modo che in un prossimo futuro, possiate cantare lezioni sull’amore e sulla sincerità alla vostra terra.
Il vostro amico d’infanzia e giochi, il vostro insegnante.
Farzad Kamangar – Carcere di Rajai Shahr, Karaj
(1) “Il padre provvede al pane” è il primo testo in farsi che viene insegnato ai bambini delle scuole elementari in Iran
(2) Amoo Zanjir Baaf (Signor Chain il costruttore) è un vecchio gioco persiano per i bambini
(3) Ahura Mazda è una divinità zoroastriana
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